Immaginavo non sarebbe stato facile identificare un luogo
della memoria, uno, tra tanti che ho vissuto e che ho fatto miei, che in qualche
modo mi avesse segnata, “scossa”. Immaginavo di dover cercare un luogo che mi
avesse in qualche modo fatta diventare quella che sono oggi, che mi avesse
segnata a tal punto da avere costantemente ed inconsciamente voglia e bisogno
di ricercarne caratteristiche, anche minime, in ogni luogo che vivo e che “creo”.
Ho passato tutta la notte a ripercorrere momenti del passato per cercare di
ridurre tutto ad un luogo, a cercare di capire se effettivamente un luogo c’è,
a cercare di capire fondamentalmente chi sono, cosa mi piace, perché. Ho
esaminato dettagliatamente ricordi, analizzato frammenti di vita, e ho capito
che forse non riesco ad identificare un luogo particolare a cui ricondurre
tutto, ma ho avuto ben chiara una sensazione che ho provato, e che tutt’ora
provo. La libertà. E’ nei luoghi in cui mi sono sentita libera e in cui ho
aperto completamente il cuore che ho lasciato qualcosa di me ma che soprattutto
ho preso, mi sono riempita di colori, di luce, di sensazioni, di odori. E pensando
a tutto questo, commuovendomi anche al pensiero, sono riuscita ad identificare tre
luoghi, con cui ho avuto quello che identifico con l’imprinting: casa di mia
nonna, la mia palestra, e il mare.
Magari è “sbagliato” avere tre luoghi della memoria, ma come
posso scegliere? Con quale ordine si possono classificare i ricordi, le
sensazioni, le emozioni, i luoghi di una vita? Sono arrivata ad avere questi
luoghi, sono quello che mi è rimasto dopo un’attenta analisi, e credo
fermamente di essere, anche come persona, una “mixitè” di questi luoghi,
profumi, colori ed emozioni.
Della casa di mia nonna ho ricordi sfumati e pieni d’amore,
sensazioni che tengo strette, ho un’immagine in particolare di sprazzi di luce
che filtrano attraverso la moltitudine di piante che aveva in balcone, e di me
che gioco con queste gemme di sole che si posano sulle mattonelle. Ricordo la
forte presenza di legno in quella casa, le porte, gli arredi, che mi dava un
senso di calore, ed infine ricordo le grandi finestre del salotto, ed il quadro
di cielo azzurro a cui facevano da cornice. Sento di cercare ancora quelle
caratteristiche in un luogo, e di ritrovarle nei luoghi in cui poi
effettivamente mi sento bene, il rapporto con la natura, il calore del
materiale, la presenza di luce e di ampiezza.

